Gruppo Ostetriche Mamaninfea Associazione Culturale

  • Categoria dell'articolo:Interviste

Mamaninfea è un gruppo di ostetriche che assieme ad altri professionisti della genitorialità e del benessere condivide progetti, obbiettivi e offre accoglienza e continuità assistenziale. Il gruppo di ostetriche attive sul territorio veronese dal 2010 è specializzato nell’assistenza domiciliare ostetrica in tutte le sue forme.

L’intervista

1. Com’è cambiata l’ostetricia ed il ruolo dell’ostetrica nell’assistenza al parto?

La storia dell’ostetricia è in continua evoluzione perché quando si parla di questa medicina, si parla di salute, di cultura, di informazione.
Fino circa a metà del Novecento la figura dell’ostetrica era molto conosciuta e rispettata nei paesi.
Era presente sul territorio in qualità di Levatrice e si occupava di gravidanza, nascita, puerperio e salute dapprima attraverso competenze tramandate poi attraverso una vera e propria formazione professionale.
Con l’avvento dello sviluppo degli ospedali il parto diventa oggetto di studio e passa nelle mani dei medici i quali però hanno preso il sopravvento su questa figura apportando tecniche chirurgiche al parto come l’episiotomia.

La nascita è passata ad essere un meccanismo soggetto alla medicalizzazione anche quando si trattava di donne fisiologiche e gli strascichi di queste pratiche sono ancora palpabili e reali in alcune strutture ospedaliere.

Grazie alle donne che hanno scelto di fare valere i loro diritti e hanno combattuto, grazie alla letteratura che ha indagato l’efficacia di alcune tecniche pressoché violente e brutali, all’OMS che si è espressa maggiormente in tutela dei diritti del neonato e della partoriente, oggi possiamo dire che l’ostetricia sta attraversando un processo di umanizzazione della nascita iniziato negli anni ‘60.
È un processo lento che cerca di liberarsi dal patriarcato, dagli interventismi inutili e dalla violenza ostetrica* presente ancora molto in sala parto, che porta le donne a una maggiore ricerca (la scelta del luogo del parto, il piano del parto…).

*Nel 2014 l’OMS ha scritto un documento che si intitola “La prevenzione ed eliminazione dell’abuso e della mancanza di rispetto durante l’assistenza al parto presso le strutture ospedaliere” in cui si dice che in tutto il mondo molte donne durante il parto in ospedale «fanno esperienza di trattamenti irrispettosi e abusanti»

2. Le donne italiane in attesa, generalmente, pensano come primo interlocutore al/alla loro ginecologo/a. Non tutte conoscono il tipo di supporto che possono avere da un’ostetrica. È una questione culturale?

Si è una tendenza assai diffusa pensare che il ginecologo sia la/il professionista dal quale recarsi. Ma è proprio il nostro profilo professionale a delineare come l’ostetrica sia la professionista deputata a seguire la gravidanza a basso rischio e a riconoscere tempestivamente eventuali segnali di patologia e provvedere ad un invio alla figura di riferimento per il medio-alto rischio che è il medico ginecologo. L’ostetrica non fa solo monitoraggio in gravidanza ma imposta un vero e proprio percorso di prevenzione basandosi su una presa in carico ad ampio spettro della donna, del suo contesto ambientale e sociale.

3. Il ruolo dell’ostetrica: come cambia il modo in cui assistete una donna in travaglio in ospedale o a domicilio?

Le differenze sostanziali che differiscono la assistenza domiciliare da quella ospedaliera sono i concetti di :

  • continuità assistenziale: una donna che partorisce al domicilio è accompagnata da due ostetriche che la conoscono almeno da metà gravidanza e si dedicheranno a lei in continuità per la nascita il puerperio e il primo anno di vita del bambino
  • personalizzazione: l’assistenza è calibrata su misura sulla donna tenendo conto dei bisogni, dei desideri in ogni momento del percorso, dalle scelte assistenziali, a cosa maggiormente la può aiutare fino ai desideri più intimi e spirituali

Questi due cardini fanno del parto in casa una possibilità sicura per la donna a basso rischio, alla pari di quella ospedaliera che sopperisce a questi due concetti con un apporto tecnocratico maggiore proprio perché il livello assistenziale non è ONE-TO-ONE (ad ogni donna la sua ostetrica) ma un’ostetrica in turno dovrà essere pronta a seguire più donne contemporaneamente


4. La pandemia di COVID-19 ha dimostrato (sempre che ce ne fosse bisogno) che il ruolo degli infermieri e delle ostetriche è fondamentale per garantire la salute pubblica. La quarantena ha fatto aumentare i parti a casa? Come si sono adattate le famiglie a questa nuova insolita situazione?

È più corretto dire che il COVID-19 ha spazzato via in un attimo alcuni diritti fondamentali dell’essere umano: morire e nascere accompagnati da una persona affettivamente riconosciuta. Le donne sanno che fino all’ultimo non sarà certo che il partner possa entrare in sala parto. Non è detto che se una donna partorisce prematuramente possa anche solo toccare il bambino ricoverato in terapia intensiva. In alcune strutture addirittura il padre non può nemmeno andare a visitarlo.
Anche la pratica del taglio ritardato del cordone ombelicale è stata spesso nuovamente soppiantata senza alcuna evidenza scientifica dal taglio precoce (pratica in via di abbandono per i numerosi rischi a breve e lungo termine correlati).
A causa di questi motivi le donne hanno cominciato a porsi più domande, a ricercare nuove strade e probabilmente rivolgersi alle ostetriche domiciliari.

5. Partorire in casa: ho visto il video appello alla Regione Veneto sul vostro sito per sostenere questa campagna. Può raccontarci un po’ di quest’iniziativa?

Questa iniziativa nasce da due coppie di genitori che hanno scritto e inviato un’istanza alla Regione Veneto per chiedere, come avviene in altre regioni di poter ricevere un rimborso almeno parziale della spesa sostenuta per il parto a domicilio. Poiché queste assistenze sanitarie non impatteranno sulla spesa pubblica avrebbero il diritto ad essere rimborsate per almeno un importo pari a quello previsto dal DRG per il parto ospedaliero. Per saperne di più natiacasa@yahoo.com

6. Un’ostetrica per il post-partum. In cosa può rivelarsi una scelta utilissima?

Lo è perché in questo periodo delicato una visita domiciliare da parte dell’ostetrica può fare la differenza. L’ostetrica arriva a casa affinché la donna non debba più spostarsi dopo il parto, può aiutare, dare sostegno nell’allattamento e cambiare le sorti di quando è partito male.
Può aiutare a guarire più velocemente dalle ferite perineali e da cesareo e informare sulle buone pratiche di salute per sostenere il corpo della madre ora che nutre una nuova vita. Può monitorare la crescita del bambino, aiutare a comprenderne i segnali di salute  e accompagnare al meglio nell’ascolto dei bisogni di entrambi.

7. Quali corsi tenete? Ho visto sul vostro sito che ovviamente adesso fate anche moltissime consulenze online.

Durante la pandemia i nostri servizi in presenza (assistenza alla gravidanza, al parto e al puerperio) non si sono mai fermati, ma alcuni sono cambiati per incontrare l’esigenza di una ridotta possibilità di incontro.
Abbiamo creato il primo corso preparto on-line in Italia e abbiamo dato supporto alle neomamme 3 volte la settimana gratuitamente in un gruppo virtuale di sostegno. Anche il corso svezzamento, il corso sul pavimento pelvico e le conferenze sulla genitorialità, il femminile e la salute infantile si sono tenuti virtualmente. I nostri corsi ospitano settimanalmente decine di donne.

8. Cosa ti senti di dire ad una mamma un po’ ansiosa che ha fortissimi dubbi sul luogo in cui partorire (ospedale o casa) e non sa che scelta fare?

Desidero dirle di non avere paura di chiedere e andare a conoscere le ostetriche e gli operatori dei quei luoghi, che se ha delle domande ha il diritto che le siano date delle risposte.
E poi le direi di chiedersi dove lei intimamente si sente più al sicuro e andare verso quella direzione. Il luogo e le persone con le quali la madre percepisce maggior sicurezza le daranno modo di far fluire in modo migliore i suoi ormoni e avere con più facilità un senso di soddisfazione maggiore nei confronti del proprio parto. Questa sensazione aiuterà la neomamma a dedicarsi al suo bambino con meno fatica e più positività forte delle sue competenze.


Il progetto Casa Maternità

In questo 2020 mentre tutto il mondo sembrava rallentare a causa della pandemia di Covid-19 il nostro team di Mamaninfea ha lavorato duramente alla ricerca e alla realizzazione di quello che per noi è da sempre il nostro sogno. La realizzazione della prima Casa Maternità di Verona e provincia.
Questa struttura sarà speciale e al suo interno oltre a due studi ci sarà una stanza per la nascita, per il recupero dell’allattamento difficoltoso o semplicemente per chi ha bisogno di recuperare connessione con sé stessa e con il proprio femminile.
Per noi è infatti importante garantire qualità e presenza, in un luogo dove le persone si sentano ascoltate e prese in carico da un team raggiungibile e attento.


Come aiutarci


Abbiamo pensato di autofinanziarci come sempre, ma questa volta anche di creare una raccolta fondi a sostegno dei lavori interni che faremo. Il nostro lavoro quotidiano è infatti composto da una parte remunerata e da una parte importante di volontariato continuo.
Per SCELTA E AMORE, per necessità sociale e mancanza di servizi alle neomamme, per mancata riconoscenza fiscale e politica. Come ostetriche di Mamaninfea siamo presenti da oltre 10 anni a servizio della comunità delle donne, delle madri e delle famiglie.
Stiamo sognando le forme e i colori di un luogo dove ancora di più ci saranno accoglienza, continuità assistenziale, personalizzazione, scienza e coscienza e anche la possibilità per altre ostetriche di formarsi e crescere.

Questo link ti porterà alla pagina dove spieghiamo tutto e soprattutto come poterci aiutare:
http://www.nascitanaturale.com/casa-maternita/

Presentazione dell’Associazione

Mamaninfea è un gruppo di ostetriche che assieme ad altri professionisti della genitorialità e del benessere condivide progetti, obbiettivi e offre accoglienza e continuità assistenziale.
Il gruppo di ostetriche attive sul territorio veronese dal 2010 è specializzato nell’assistenza domiciliare ostetrica in tutte le sue forme.
Questo Gruppo di Ostetriche pone l’individuo al centro e accompagna le Famiglie in un Percorso Personalizzato, Consapevole e Rispettoso.
Un’Associazione e un Luogo di Aggregazione che offre un’ampia varietà di servizi, spazi di condivisione e iniziative culturali. Sempre a sostegno della Nascita, della Genitorialità e del Benessere della Persona.

Mamaninfea
Via Crocetta 2 – Sommacampagna (VR)
ph. +39 3286065380
mamaninfea@gmail.com

Il sito ufficiale: http://www.nascitanaturale.com/
La pagina Facebook: https://www.facebook.com/mamaninfea 


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