In questo momento di emergenza per il nostro paese che si trova ad affrontare la diffusione di un nuovo virus, il Coronavirus, abbiamo deciso di fare un po’ di chiarezza con l’aiuto della Dott.ssa Alessandra Narciso nella speranza di far comprendere meglio questo tema e l’esigenza che tutti noi ci adeguiamo alle prescrizioni date dal Ministero della Salute, anche con indubbi sacrifici, per superare al meglio questo difficile periodo.
La salute viene prima di tutto.
Precisiamo che l’intervista è stata fatta prima del decreto del 9 marzo 2020 che potete scaricare qui. Queste di seguito le principali indicazioni.
L’intervista.
1. In primis ci può spiegare cos’è il Coronavirus, di cui tanto si parla in questo periodo.
I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome).
Sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione.
I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo, sono sette, alcuni identificati diversi anni fa (i primi a metà degli anni Sessanta).
Il “nuovo” coronavirus – SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV) – è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale.
2. C’è chi è convinto sia una semplice influenza. È davvero così? Oppure in cosa differisce?
A differenza dell’influenza stagionale dovuta ad un virus noto che cambia di poco le sue caratteristiche di anno in anno, il coronavirus è completamente nuovo.
Questo significa due cose:
1) nessun essere umano è immune;
2) per questo virus non esiste ancora un vaccino e nemmeno un farmaco.
Inoltre, a differenza dell’influenza stagionale, mentre nell’80% dei casi il coronavirus si manifesta con sintomi lievi e gestibili, nel 15% delle persone causa seri problemi respiratori (per esempio polmonite interstiziale bilaterale), tali da richiedere il ricovero in ospedale e, nel 5% dei casi si arriva addirittura alla necessità di intubazione e ventilazione delle vie aeree in terapia intensiva.
Tali percentuali sono ben superiori se paragonate con l’influenza stagionale.
3. I bambini sono soggetti a rischio per questo tipo di virus?
Stando agli studi ad oggi pubblicati, più si è giovani e meno probabilità si ha di essere infettati o perlomeno meno probabilità si ha di ammalarsi gravemente. Questo non vuol dire che i bambini sono immuni ma, verosimilmente, il loro sistema immunitario ha più armi per combattere con forza questo tipo di infezione virale.
4. La chiusura delle scuole perché è stata necessaria?
Dal punto di vista scientifico ci sono evidenze che dimostrano che la chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, ha un effetto nella riduzione e nel rallentamento delle epidemie, qualunque sia l’eziopatogenesi.
Come ben spiegato dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Professor Franco Locatelli, componente del Comitato tecnico-scientifico sull’emergenza coronavirus, “ La chiusura delle scuole è un sacrificio che serve e che va fatto per contenere quanto più possibile la diffusione del contagio”.
5. Usare prodotti come mascherine o disinfettanti è davvero necessario?
Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono, si soffiano il naso o toccano le superfici con le mani contaminate. È importante perciò che le persone ammalate utilizzino la mascherina e applichino le corrette misure di igiene (lavare accuratamente le mani, starnutire/tossire utilizzando fazzoletti di carta usa e getta oppure, in loro assenza, nella piega del braccio).
D’altra parte, le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere anche alcune ore, pur se ciò è ancora in fase di studio. Comunque, l’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone. Ecco dunque la forte raccomandazione di pulire e disinfettare anche le superfici domiciliari con tali soluzioni, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).
6. Quanto è importante evitare luoghi affollati e di aggregazione in questo periodo?
L’unico, vero, constatato, indiscusso, reale, strumento che abbiamo per limitare la diffusione del virus è l’astensione dalle attività sociali. Bisogna dunque evitare di uscire dalla propria abitazione se non in casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
7. Quali i consigli che può darci per limitare il rischio di contagio e di diffusione ulteriore del virus?
I consigli non sono i miei, semplice mamma e medico, ma sono quelli delle Autorità e delle Istituzioni, che in questi giorni stanno lavorando assiduamente per la nostra salute pubblica. Mi riferisco al decalogo stilato dal Ministero della salute in collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità, e il decalogo per le famiglie della Federazione Italiana Medici Pediatri, riportati qui di seguito.
8. Se una persona adulta o un bambino avesse sintomi che possono far pensare ad una infezione da Coronavirus, come è doveroso comportarsi?
Coloro che riscontrano sintomi sospetti (febbre > 37.5° e tosse secca) o problemi respiratori NON devono assolutamente andare in pronto soccorso, ma devono chiamare il proprio medico di famiglia o il pediatra di libera scelta che valuteranno ogni singola situazione e spiegheranno che cosa fare.
Le Regioni hanno attivato numeri dedicati per rispondere alle richieste di informazioni e per attuare le misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia (per esempio, numero verde in Veneto: 800 462 340).
Inoltre, è attivo il numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute: 1500.
E’ ovviamente anche possibile rivolgersi al 112 oppure al 118, ma soltanto se strettamente necessario.
Fonti:
- Istituto Superiore della Sanità – https://www.iss.it/ e https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
- Ministero della Salute – http://www.salute.gov.it/
- Federazione Italiana Medici Pediatri – https://www.fimp.pro/
- “Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus Disease 2019 (COVID-19)”; 16-24 febbraio 2020
Presentazione del professionista.
Nome e Cognome: Alessandra Narciso
Professione: Medico-Chirurgo specialista in Chirurgia Pediatrica
Laurea e/o altri attestati di interesse: Laurea in Medicina e Chirurgia presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma (2008), specializzazione in Chirurgia Pediatrica presso Università degli Studi di Padova (2014)
Esperienze professionali di interesse: medico specialista in chirurgia pediatrica e in malattie dei bambini; esperienza presso Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma (2014-2018)
Altro: pagina facebook “Dottoressa Alessandra Narciso”
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