Oggi intervistiamo la Dott.ssa Enrica Ferrari Logopedista.
L’intervista.
1. Chi è il logopedista? Di cosa si occupa?
“Il Logopedista è l’operatore sanitario che svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica.” (Profilo Professionale del Logopedista DM 14 Settembre 1994 n. 72 G.U. gennaio n.6)
2. Lei, in modo particolare, di cosa si occupa?
- Ritardi e disturbi del linguaggio
- Disturbi specifici dell’apprendimento
- Deglutizione deviata
- Disfluenze (balbuzie)
- Disturbi pervasivi dello sviluppo e autismo
3. Come avviene normalmente lo sviluppo del linguaggio di un bambino?
Le prime tappe dello sviluppo del linguaggio si possono sintetizzare in tale maniera:
- Prima della nascita: Esperienza percettiva
- Dalla nascita alle prime parole:
- 0-1 mesi – Vocalizzazioni (suoni prodotti anche a bocca chiusa)
- 2-3 mesi – Goo (suoni articolati ma non linguistici)
- 4-6 mesi – Espansione (inflessioni vocaliche)
- 7-10/12 mesi – Babbling (suoni linguistici, sequenze CVCV a sillaba ripetuta)
- 10/12-18 mesi – compaiono le prime parole
- 24 mesi circa: 100-200 parole
4. A partire da quale età, solitamente, ci si rivolgere ad un Logopedista?
Non vi è un’età a partire dalla quale si “deve” andare dal Logopedista, è invece importante osservare l’evoluzione del bambino e, se si dovessero osservare ritardi o particolari difficoltà, non esitare a contattare un Logopedista per un primo colloquio.
5. Se non affrontati, i disturbi del linguaggio, che conseguenze possono portare al bambino?
Evitando di affrontare il disturbo si rischia di esporre il bambino a sofferenze e disagi dovuti alla difficoltà comunicativa con i coetanei e con gli adulti. Inoltre i bambini che presentano ritardi o disturbi di linguaggio possono essere considerati a rischio per successivi problemi di apprendimento scolastico, soprattutto se non si è intervenuti in maniera specifica.
6. Quali sono i consigli che può dare ad un genitore con bambini piccoli per aiutare un corretto sviluppo del linguaggio?
Il programma INTERACT (INTERACT) predispone delle linee guida per i genitori su come facilitare la comunicazione del proprio figlio mentre si fa un’attività insieme.
7. Solitamente un percorso logopedico quanto dura e com’è strutturato? E’ più importante l’esercizio a casa?
Il trattamento logopedico può essere di gruppo o, come avviene più spesso, individuale. La frequenza è solitamente di 1 o 2 volte alla settimana con la durata di circa 45-50 minuti, dopo una valutazione iniziale che avviene con 2 o 3 incontri per definire le problematiche. Per quanto riguarda la durata non è possibile fare una previsione certa in quanto sono molti i fattori da tenere in considerazione, tra cui sicuramente l’esercizio a casa rimane essere uno dei più importanti.
8. In alcuni casi è consigliabile associare l’intervento logopedico alla psicomotricità?
Secondo J.Piaget alla base delle costruzioni logiche e dei primi processi mentali c’è l’attività motoria, l’azione e la sperimentazione con gli oggetti e con l’ambiente. Il bambino che, per diverse cause, ha difficoltà di linguaggio, non entra in relazione con l’ambiente e con gli oggetti, alterando così l’interazione delle esperienze visive, tattili, motorie, uditive e simboliche.
Per rispondere alla domanda, sì, in alcuni casi, ritengo fondamentale associare l’intervento logopedico a quello psicomotorio creando quindi una presa in carico più globale.
Presentazione della professionista.
Nome e Cognome: Enrica Ferrari
Professione: Logopedista
Laurea: Laurea in Logopedia presso l’Università degli Studi di Verona con la tesi “L’efficacia dei giochi fonici nella riabilitazione logopedica dei bambini con Sindrome di Down”.
Esperienze professionali: lavoro come libero professionista e presso AGBD dal 2014.