Nella bassa bresciana, nel paese che oggi si chiama Borgo San Giacomo, si trova il Castello di Padernello, che prende il nome della frazione dove il castello è stato costruito. L’antico nome di Borgo San Giacomo, quando il castello fu costruito a opera della famiglia Martinengo, di origine bergamasca, era Gabiano. Stiamo parlando della fine del XIV secolo.
La nobile casata dei Martinengo è rimasta a Padernello fino al 1834, quando si estinse per l’assenza di eredi maschi, dopodiché dal 1861 i possedimenti sono passati alla famiglia Salvadego Molin Ugoni. Ultimo a risiedere nel castello fu il conte Filippo Molin Ugoni Salvadego, che per motivi di salute si trasferì nel 1961 nel suo palazzo a Brescia. Da allora il castello fu completamente abbandonato e lasciato all’incuria e allo sciacallaggio, nonostante dal 1912 fosse definito di alto pregio architettonico e di interesse nazionale da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Negli anni ottanta il castello viene ripreso in mano da un gruppo di persone, l’Associazione “Gli Amici del Castello”, che si occupano di restaurare e rivalorizzare il borgo di Padernello anche attraverso la restaurazione dell’antica posteria, oggi osteria “Aquila Rossa”, simbolo dei Martinengo.
Il castello, dal 2005 di proprietà del comune di Borgo San Giacomo e gestita dalla Fondazione Castello di Padernello, è circondato da un fossato e da un ponte levatoio oggi ancora funzionante, ed è composto da 130 stanze per un totale di 4000 mq.
La Fondazione Castello di Padernello si occupa di organizzare manifestazioni artistiche, culturali ed enogastronomiche con l’intento di tenere vivo l’interesse per questa preziosa eredità storica e culturale del nostro Paese.
Per entrare nel dettaglio di ciò che è possibile fare con i nostri bambini, vi segnaliamo che la Fondazione Castello di Padernello organizza ogni primo sabato del mese dei laboratori didattici. Vi invito a cliccare Informazioni laboratori 1° sabato del mese (Silvia Moretti 2018) per il PDF degli eventi fino a giugno (il link verrà aggiornato con i successivi eventi). Si tratta di laboratori dove la storia incontra i bambini rendendoli partecipi di un mondo cronologicamente lontano, ma che possono rivivere nel presente.
Molto interessante è anche la leggenda della Dama Bianca: la piccola Biancamaria, figlia del conte Gaspare Martinengo, cagionevole di salute e di spirito, muore il 20 luglio 1480 cadendo dai merli del maniero convinta di potersi librare in aria per seguire “le magie luminose”, le lucciole. La bambina aveva 13 anni. La leggenda dice che ogni dieci anni, nella notte della sua morte il 20 luglio, lei ritorni nel salone d’onore vestita di bianco e con in mano un libro dorato aperto contenente il suo segreto, un segreto che la fa vagare di continuo.
Vi invito a non perdere l’occasione di visitare un documento storico così importante e così ben tenuto, segnalandovi anche che nel 2016 gli è stata conferita la targa di segnalazione dell’Istituto Italiano dei Castelli per l’ottimo restauro e l’ottima manutenzione.
Non vi è venuta voglia di andare a visitarlo con i vostri bambini?