Eccoci qui, siamo a settembre. L’estate è andata. Peraltro per me un’estate pesante, con il gran caldo che ha fatto.
Quest’anno Chiara inizierà il suo ultimo anno di scuola materna e Giulia entrerà fra i piccoli, da noi “le coccinelle”. Ho da poco ricevuto conferma che frequenteranno quest’anno nella stessa sezione. Mi piace l’idea. Non ci avevo pensato inizialmente, non lo credevo possibile in verità, ma le maestre me lo hanno proposto e ho detto “perché no”. Credo dipenda dal carattere dei bambini. Sono proprio curiosa di vedere come andrà, come cresceranno, come impareranno a relazionarsi fra loro e con i compagni. Sono talmente diverse.
Io rimarrò a casa con la piccola Sara. Sono curiosa ovviamente di vedere anche la sua di crescita ma lei mi rimarrà ancora accanto, sarà in qualche modo monitorata continuamente da me. La situazione è diversa. La curiosità è diversa.
Come sto all’idea? Personalmente sono combattuta fra la leggerezza del seguire una bimba anziché tre, ed una lieve malinconia. Leggera ma presente.
Sono matta? Pensate così? Sì può essere. Siamo tutte diverse ed uniche a modo nostro, forse tutte un po’ matte. Sono consapevole che per me sarà un bel alleggerimento di lavoro: due bimbe fuori dalla mattina fino alle 16 del pomeriggio e solo una a casa tutto il giorno con me. Salvo poi entrare nel vortice di influenze varie… ma questo è un altro film. Potrò dedicarmi a più cose, potrò lavorare continuativamente al mio blog, potrò, potrò… vedremo quante cose potrò fare. Ci sarà più tranquillità. Ci sarà più silenzio. Ci sarà una casa diversa, almeno per quelle lunghe ore del giorno. Quando le sgrido, quando mi giro e vedo il pavimento coperto di giochi, quando urlano che “lei mi ha fatto questo… lei invece mi ha fatto quest’altro…” … ecco in quei momenti non vedo l’ora che la scuola cominci!!!
Ma poi le guardo tranquille sul divano a vedere un film o fra loro a giocare a mamme o dottoresse… e mi dico “le mie bimbe crescono”. Non posso far altro che pensare questo. È un’ovvietà a cui i genitori faticano ad abituarsi; io almeno. La scuola materna è un primo step, un primo distacco dai genitori, un primo distacco da me. Fino ai tre anni le ho vissute a pieno, ora dopo ora, giorno dopo giorno, con l’inizio della scuola iniziano il loro percorso da individui, iniziano a percorrere la loro strada. Io ci sarò sempre per carità, sarò accanto, ma inizieranno a camminare con le loro gambe.
Lo so, mi prende un velo di tristezza… che durerà anche i primi giorni, quelli del distacco. Bisogna riabituarsi durante il giorno ad essere due in casa invece che quattro. Beh non credete che piangerò tutto l’autunno però, non vorrei darvi l’impressione di essere fin troppo sentimentale. Anche se un po’ onestamente lo sono. Mi viene il magone anche alle feste Natalizie e di fine anno… il che è tutto dire!!
Qualche giorno e passerà. Vita nuova, nuovi ritmi, nuova normalità, come se la vita fosse sempre stata così. Spesso in questi frangenti, è più difficile pensare ed immaginarsi il momento (facendo riaffiorare chissà quali sentimenti assopiti) che non poi affrontarlo e normalizzarlo. Non è la fine del mondo ovvio.
Voi come vivete il distacco? Siete mamma della serie “faccio un festone appena vanno” o “piangerò a dirotto fuori da scuola”?