Vi racconto il mio secondo parto

Io e Paola vi abbiamo brevemente raccontato le nostre esperienze di parto (potete leggere l’articolo qui ), ma dal momento che sono fresca di nuova nascita (la mia seconda figlia è nata a fine agosto 2018) ho voglia di raccontarvi la mia esperienza, chissà che qualcuno di voi che mi sta leggendo ha voglia di condividere con noi la propria esperienza!

Il termine previsto per la mia gravidanza era il 10 settembre 2018, ma ecograficamente si era visto che la mia bambina era più piccola dell’epoca gestazionale, per questo motivo era stata ridatata al 17 settembre. Nonostante la ridatazione, agli ultimi controlli il ginecologo aveva ipotizzato che avrei potuto non arrivare a termine.

Un sabato pomeriggio di fine agosto mando mio marito a comprare le scarpe per nostra figlia da solo perché per la prima volta non mi sento di voler uscire; forse percepisco che sta succedendo qualcosa? Eppure sono a 36+5, mancano tre settimane al termine della gravidanza, invece mezz’ora dopo che mio marito è tornato a casa ho rotto le acque. Anche con la prima gravidanza era successo, ma stavolta ho rotto le acque alte, rendendo più difficile per me capire esattamente se è arrivato il momento o è un caso di idrorrea. Chiamo i miei genitori per stare a casa con mia figlia (sono le 18:30) e vado in ospedale. Al controllo confermano che non si tratta di idrorrea ma proprio di liquido amniotico e mi ricoverano. Delle prime contrazioni ancora nessun segno. Mi fanno una prima flebo di antibiotico dal momento che sono sotto alle 37 settimane di gestazione e passeggio per il corridoio in attesa delle prime contrazioni che arrivano all’incirca verso le 21. I primi centimetri di dilatazione arrivano molto lentamente rispetto alla frequenza delle contrazioni che si fanno presto molto ravvicinate. Ai fatidici 4 centimetri arrivo che ormai ho contrazioni ogni due minuti che non mi permettono neanche di raggiungere a piedi la sala parto, dove arrivo verso le 23:45 accompagnata su una sedia a rotelle. Dopo poche ore, intensissime, su consiglio dell’ostetrica mi metto sul lettino in posizione accovacciata, cioè in ginocchio appoggiata allo schienale alzato e dando le spalle all’ostetrica, e in una spinta nasce Lara! Sono le 2:33 di notte. Lara fa subito il primo vagito che mi rassicura, inoltre essendo un parto pretermine in sala parto è presente anche il pediatra per i primi controlli che conferma che la piccola è sana e sta bene. Pesa 3,155 kg ed è lunga 49 cm, perfetta nonostante sia nata con largo anticipo!

Un problema però si rivela purtroppo abbastanza presto: non riesco ad espellere la placenta. Dopo ripetuti tentativi da parte dell’ostetrica, svariate spinte e pressioni sul ventre (ahimé per niente piacevoli), dopo un’ora viene chiamata la ginecologa che mi parla del rischio di emorragia e di finire in sala operatoria se non riesco ad espellerla. Di lì a un attimo mi portano via Lara e con una manovra manuale mi stacca la placenta. Inutile nasconderlo, non auguro a nessuno di provare un’esperienza di questo tipo, credo sia addirittura più doloroso di partorire. La cosa positiva è che finalmente in un attimo tutto è finito. Gli operatori se ne vanno lasciandoci tutti e tre assieme a conoscerci nella nostra intimità. Io e il papà abbiamo potuto godere di 45 minuti da soli con la nostra piccolina. Non mi sembrava vero… avevo in braccio la nostra seconda creatura, il nostro secondo miracolo! In seguito mentre io tornavo nella mia stanza mio marito ha seguito Lara per il primo bagnetto.

Alla fine sono molto contenta di come è andato il mio parto: rispetto alla prima volta, nessuna emorragia e nessuna lacerazione, solo un paio di flebo di antibiotico e una di fisiologica, che mi ha aiutato a non disidratarmi (altra piccola complicanza avuta col primo parto). Se non ci fosse stato il problema della placenta potrei dire che è stato un parto perfetto. Questo soprattutto grazie a una brava ostetrica che mi ha seguita con cura e dandomi ottimi consigli.

Se volete condividere con noi la vostra esperienza mandateci una mail con la vostra storia! I nostri contatti li trovate qui.


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