Sangue dal naso nei bambini: cosa fare

Sangue dal naso nei bambini: cosa fare

Epistassi, sangue dal naso nei bambini, un evento che a molti di noi sarà già capitato o potrà capitare, parliamone insieme per sapere come e cosa fare.

 

Cos’è l’epistassi

L’epistassi, o rinorragia, non è altro che la perdita di sangue dal naso. Un evento piuttosto frequente nei bambini fra i 2 e i 10 anni, che tende a diminuire spontaneamente a partire dai 12/14 anni. In genere non è un evento grave e non deve per questo preoccupare i genitori, anche se è bene capirne il motivo e sapere come comportarsi.

L’uscita di sangue dal naso è dovuta solitamente alla rottura dei capillari presenti nella parete interna del naso: rottura dovuta per esempio alle dita nel naso, ad un raffreddore o una forma allergica piuttosto forte, ad un secchezza eccessiva della zona e molto altro. I motivi possono essere svariati. Solitamente però i motivi non sono mai gravi, potete stare tranquilli.

È ovvio che se il problema si ripete molto spesso o non è facilmente risolvibile, è sempre meglio consultare il vostro pediatra di fiducia.

Cosa fare se esce sangue dal naso ai nostri bambini

La prima cosa da fare, ovviamente ma non troppo, è rimanere calmi e cercare di far rimanere calmi di conseguenza anche i nostri bambini. Agitarsi non serve a nulla e può solo impedire di agire razionalmente. Anche un bambino molto agitato è ovviamente difficilmente gestibile.

Io solitamente preferisco accompagnare mia figlia in bagno, lo trovo più comodo, con lavabo e bidet a portata di mano e tanti asciugamani disponibili.

Prima cosa, si fa soffiare molto delicatamente il naso al bambino, per eliminare eventuali coaguli. Non si mettono poi né garze né cotone nel naso per limitare la fuoriuscita, non è necessario e potrebbe far ripartire il flusso appena tolti.

A differenza di quanto ci verrebbe da fare, la testa del bambino va fatta inclinare un po’ avanti, per permettere al flusso di sangue di uscire. Per quale motivo? Perché se incliniamo la testa indietro, il sangue tenderebbe ad essere ingoiato dal bambino stesso, rischiando di farlo vomitare.

Quindi possiamo avvicinare al naso del bambino un panno bagnato con acqua molto fresca (ecco perché il bagno è il luogo ideale) o anche con qualche pezzetto di ghiaccio, se lo si ha a disposizione. Il freddo è un vasocostrittore e diminuirà l’afflusso del sangue. Quindi è necessario stringere un po’ le dita sulla punta del naso, senza comprimere le ossa nasali, per alcuni minuti, indicativamente una decina. Già dopo il primo passaggio il sangue non dovrebbe più uscire ma, se necessario, è possibile ripetere la stessa operazione.

Nel malaugurato caso in cui il sangue non cessasse di uscire dopo tutte queste operazioni, è necessario ed importante rivolgersi ad un medico o al pronto soccorso pediatrico più vicino,  in quanto potrebbe essere necessaria la cauterizzazione o causticazione.

È possibile prevenire gli episodi di epistassi? È indubbio che alcuni bambini sono più soggetti di altri a questo tipo di eventi. Buona norma sarebbe quella di tenere le pareti nasali umidificate, lavaggi nasali frequenti e delicati. Un consiglio del pediatra in questo caso, senza urgenza, è sicuramente utile: saprà valutare il rischio del bambino e dare indicazioni sul tipo di prodotto da usare.

Fonti

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