Riflessioni libere sul film “Soul”

Se siete in cerca di un film per tutta la famiglia ma un po’ impegnato “Soul” è fatto per voi.

I bambini faranno fatica a cogliere in modo completo i temi all’interno del film ma voi genitori invece preparatevi i fazzoletti!

Perchè è ritenuto un po' difficile per i bambini

Il protagonista di Soul è Joe Gardner, un insegnante di musica che vive a New York ma che vorrebbe diventare un musicista jazz. Un giorno gli viene fatta l’offerta di suonare in un locale ma fa letteralmente un passo falso che ne causa un’incidente quasi mortale. Così Joe si ritrova nell’Antemondo, un posto dove le anime attendono di essere pronte per andare sulla Terra.

Qui fa la conoscenza di alcuni curiosi personaggi, ma soprattutto di 22, un’anima che vuole rimanere per sempre nell’Antemondo. I due saranno causa di una tantissime gag, ma anche di riflessioni importanti.

Tutti grazie a queste riflessioni siamo portati a meditare su cosa voglia dire realmente Vivere.

Il regista è Pete Docter, lo stesso di Inside out o Up o Coco quindi direi che questa profondità era da aspettarsela! 

Certo una profondità che coglieremo per lo più noi adulti.

Il film affronta infatti molti temi come la morte ma anche le passioni che costituiscono il senso della vita, le ambizioni lavorative, l’importanza dell’ amicizia e incomunicabilità familiare (tra Joe e la madre che lo vuole “sistemato”)

Un film che sicuramente offro lo spunto punto per aprire la comunicazione con i propri figli adolescenti che si sentono senza futuro o non adeguati per esso o che si paragonano in continuazione con gli altri o con i tanti modelli fittizzi offerti da vuoti influencer costantemente in vacanza.

Oppure può essere un film semplicemente per voi genitori, per rallentare un pò la frenesia quotidiana e ricordarsi di gustare quello che si ha e la bellezza della natura o della persone che abbiamo accanto.

La "scintilla" della vita

Nell’Antemondo le anime, secondo l’autore, si preparano prima di lanciarsi sulla Terra e la tappa finale di questa preparazione è trovare la propria Scintilla

Arrivano da noi che sono già con una personalità predefinita. E il regista a riguardo afferma

“L’ho imparato diventando padre e osservando i miei bambini: ognuno nasce già con la sua personalità, che certo poi si forma e si affina”.

Certo è un’idea più o meno condivisibile perchè gli studi scientifici nel tempo hanno dimostrato che anche l’ambiente familiare e sociale e le esperienze personali incidono sulla formazione della personalità. Però è bello pensare di avere già dall’inizio tutta la “tastiera delle nostre potenzialità” che aspetta solo di “essere suonata” durante la nostra Vita.

Bellissimo poi un altro tema ovvero quello dell’incontro dei nostri protagonisti con le anime scure,perdute.

Chi vive con eccessivo peso la propria scintilla (che fino a qui è ritenuta da Joe coincidere con la sua passione musicale) si isola dal mondo e, a lungo andare, si trasforma, perché è come se fosse cieco di fronte alle tante meraviglie della vita.

A volte infatti l’idea di essere nati o di essere fatti per qualcosa, finisce per guidare tutta un’esistenza distraendoci proprio dalla nostra vita, che sa essere molto più ricca e intensa.

E così timidamente insieme a Joe apprendiamo che la Scintilla forse non è restare appesi al filo di una passione o di una ambizione lavorativa ma saper vivere tutto quello che ci è stato donato fuori e dentro di noi.

 

 


Se vi è piaciuto questo articolo, potrebbero interessarvi anche i seguenti: