La recensione di “Quando mamma e papà hanno qualcosa che non va”

“Perché se uno o entrambi i genitori hanno un disturbo mentale è così difficile parlarne?”.

Questo libro è stato scritto a partire dalla propria esperienza essendo l’ autrice figlia di genitori che hanno qualcosa che non va.

La recensione.

qualcosa che non va

Quando la mamma e il papà hanno qualcosa che non va.

Miniguida alla sopravvivenza per i figli di genitori con disturbo mentale.

di Stefania Buoni

Editoria Sociale, Umbria Volontariato Edizioni, La collana del NON PROFIT,  2018

L’autrice.

Co-Fondatrice e Presidente dell’associazione Children of Mentally ill Parents – COMIP Figli di Genitori con un Disturbo Mentale.

Attivista internazionale per i diritti dei “giovani caregiver”, i “minori con responsabilità di cura”, a ottobre 2019 è stata speaker al TedXNapoli.

Il progetto e il desiderio dell’autrice è incontrare gli studenti nelle scuole per sensibilizzare, sostenere la prevenzione nella salute mentale e promuovere la resilienza; questo, scrive l’autrice stessa, per creare un mondo in cui salute mentale e salute fisica abbiano la stessa dignità e rispetto.

La struttura del testo.

Il libro ha 110 pagine e ha l’obiettivo di essere una mini guida per genitori, ragazzi “caregiver”, operatori del sociale.

Dopo aver riportato alcune testimonianze, il libro inizia esplorando “i lati meno piacevoli” dell’essere figli di genitori con disturbo mentale come la paura di sapere come stanno le cose, la paura di sbagliare, la paura delle reazioni e dell’umore dell’altro, il senso di impotenza, il senso di colpa, la rabbia,la vergogna (dovuta allo stigma sociale).
Queste emozioni complesse hanno possibili ricadute sulla propria vita come: l’isolamento e la paura dei legami, il farsi da parte e assumersi troppe responsabilità per essere utili e non dare preoccupazioni ai genitori rinunciando così allo svago e ai propri progetti.

L’autrice dedica un capitolo poi alle “caratteristiche positive“ presenti nei figli di genitori con problemi mentali che possono risultare molto preziose nella vita, come ad esempio il senso dell’umorismo, l’efficienza, l’arte di arrangiarsi e la capacità di resistere allo stress.

Con questo capitolo viene contraddetta l’idea diffusa e errata che i figli cresciuti in famiglie disfunzionali siano destinati alla devianza e alla psicopatologia a loro volta. L’individuo ha sempre il potere di scegliere e di autodeterminarsi.

ll libro infine contiene un glossario utile a districarsi nella terminologia legata ai problemi della salute mentale, un elenco di contatti di associazioni, centri di riferimento e specialisti in tutta Italia e il racconto di esperienze e vissuti personali corredati da consigli di chi condivide una stessa realtà.

Per richiedere la propria copia cartacea è possibile fare una donazione sul sito: https://buonacausa.org/cause/libro-quando-mamma-o-papa-hanno-qualcosa-che-non-va
oppure scrivendo a info@comip-italia.org
Per maggiori informazioni potete andare su: https://www.facebook.com/quandomammaopapa/

 

La frase scelta per voi

“Fare informazione sui disturbi mentali, sul disagio che possono vivere i figli di genitori che ne soffrono e sui percorsi possibili per prendersi carico della propria sofferenza fin dai primi sintomi è fondamentale. Spesso si cerca aiuto quando i sintomi sono ormai già molto gravi, mentre agendo preventivamente si può evitare il degenerare della sofferenza e la cronicizzazione dei disturbi. In questo i figli di genitori con disturbi psichici possono essere avvantaggiati proprio in virtù della loro storia familiare: l’aver avuto una madre o un padre che hanno avuto difficoltà a comprendere e gestire la propria salute mentale, potrebbe spingere invece i loro figli a essere molto più attenti ai segnali del proprio malessere fin dall’inizio e più consapevoli dell’impatto che ha sugli altri il non prendersi la responsabilità – uso questa parola non a caso – della propria salute mentale”.

La nostra opinione

Sappiamo quanto possa essere faticoso affrontare il proprio malessere psichico o quello del proprio partner e, contemporaneamente, gestire la vita familiare e occuparsi dei figli. Si possono provare emozioni complesse quali rabbia, frustrazione, paura, senso di impotenza e senso di colpa. A volte ci si può sentire davvero soli e può essere complicato intravedere uno spiraglio di luce, di speranza.
I bambini e ragazzi davanti alla sofferenza del proprio padre o della propria madre si pongono tanti interrogativi. Si sentono spesso soli e in balia di eventi più grandi di loro. Possono chiudersi nel proprio dolore, pensando di essere gli unici a vivere in quella situazione. Oppure possono diventare dei figli “super efficienti” che si sostituiscono all’adulto nelle incombenze di tutti i giorni.
Dalle testimonianze e dalle ricerche scientifiche a riguardo è emerso quanto sia importante lavorare sulla prevenzione e la promozione del benessere nei figli di persone affette da disturbi psichici.

La possibilità di parlare apertamente delle emozioni in famiglia, sia delle difficoltà che un genitore vive sia di quelle che tutti i membri si trovano ad affrontare, rientra tra i fattori protettivi che supportano le relazioni familiari.

E’ possibile e doveroso verso la nuova generazione di bambini e ragazzi lottare contro lo stigma di chi ha problemi di salute mentale.

 


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