Portare i piccoli – Babywearing parte II – 5 domande per crescere insieme

Continuiamo l”intervista a Ilaria Scrofano. Se avete perso la prima parte, nessun problema, cliccate qui.

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4. Possono indossarla indifferentemente sia la mamma che il papà ovviamente. Quali i vantaggi rispetto ad altri sistemi atti al trasporto dei bambini?

I vantaggi sono plurimi, ovviamente il primo che salta all’occhio è il fatto di avere le mani libere e poter svolgere in tutta libertà una serie di azioni non pericolose che, avendo il bimbo in braccio, richiederebbero una certa manualità ed equilibrio.

Un altro vantaggio, come dicevamo prima è l’anticipazione dei bisogni del bimbo prima che arrivi al pianto disperato. Se il bimbo si trova lontano da noi, purtroppo perdiamo tutti quei segnali di richiesta precoci che il bimbo mette in atto prima di arrivare al pianto.

Un altro beneficio non trascurabile è il senso di efficacia che il babywearing può dare al portatore e nel diretto caso delle neomamme si è notata una diminuzione dell’insorgenza del babyblues.

Ainsworth (1974) Ha osservato che, vicina al suo bambino, la madre percepisce maggiormente i suoi segnali ed impara ad interpretarli meglio. Comprendendo il proprio bambino, la mamma tende ad interferire meno nelle sue attività e a mantenere sempre un atteggiamento di cooperazione e di disponibilità con il figlio. Tutto questo costituisce la base fondamentale di una relazione solida e della riuscita del processo di attaccamento.

La sensibilità della madre ai segnali del neonato e la sua maggiore capacità interpretativa, provocano l’immediatezza e l’adeguatezza della sua risposta al bambino (Bell e Ainsworth, 1972), quindi ottimizzano la comunicazione riducendo al minimo le crisi di pianto e consolidando così il loro legame.

In questa fase, una madre che porta il proprio bambino, asseconda quest’esigenza di simbiosi: il bambino portato sente che la fascia avvolge il suo corpo e che la fibra lo contiene, è il suo “nido”. Il corpo del bambino forma una cosa sola con quella del portatore ed il piccolo ha la possibilità di conoscere il mondo da una posizione assolutamente sicura e protetta. Ancora una volta si accoglie il bambino e lo si accompagna nelle sue fasi evolutive cosa che gli consente di costruirsi una grande fiducia, la famosa “base sicura “ di cui parla Bowlby( 1973) che gli dona consolazione e protezione “la simbiosi con la madre nello sviluppo dell’Io, fornisce sostegno al bambino, funge da cornice” (Blegea 1967)

Come scrive J.Lindloff (2004)” lo svolgimento delle mansioni quotidiane è qualcosa di eccitante per i bambini”: si pongono le basi per l’imitazione che è un’importante capacità del neonato, oggi studiata con rinnovato interesse nell’ambito degli studi sui neuroni specchio.
Il bambino dal suo rifugio osserva. Quando è stanco può addormentarsi e metabolizzare tutto ciò che ha vissuto.

Finché non arriva il momento in cui è pronto per sganciarsi e per sfruttare la libertà di scelta che ha costruito insieme alla madre attraverso la rassicurazione della “base sicura”.

 

5. E’ utile frequentare un corso o partecipare ad incontri sull’uso della fascia?

Sì, decisamente utile. Durante gli incontri informativi gratuiti i genitori o chiunque sia interessato può apprendere le motivazioni per le quali approcciarsi al mondo del portare.  Si parla dell’ergonomia dei supporti e di come portare il proprio bimbo in modo corretto, si spiega i benefici per portato e portatore e si fan vedere i vari supporti che ci sono a disposizione tra cui poter scegliere. Durante gli incontri informativi non si passano legature perché il tempo è sempre poco e le cose da dire sono molte.

Per imparare a legare nel modo corretto vengono creati dei corsi ad hoc, di una durata di circa due ore, dove la consulente insegna una legatura adatta a quella diade col supporto prescelto.

Esistono poi dei corsi di gruppo pubblicizzati dalla consulente a cui le mamme possono iscriversi e che hanno come tema una specifica legatura o le tecniche di caricamento sicure per il marsupio.

 

Bibliografia di riferimento.

American Academy of Pediatrics, Increased carrying reduces infant crying: A randomized Controlled Trial, “ Pediatrics, 1986, vol.77 no 5

Antonella Gennatiempo (2006), Dalla Canguroterapia alla promozione al benessere: Il Bambino Portato,

Antonella Gennatiempo, Manuela Tomassetti e Tullia Della Moglie, I portabebè tipi e caratteristiche.

Kirkilionis E. (2002),  Ein Baby will getragen sein, Koesel Verlag

Krieg A. (2005), Tragen bei Hueftdysplasie, Lana Impulstagung, Aarau, Svizzera

Weber E. (2007), Portare i piccoli, Il Leone Verde, Torino

 

Presentazione della professionista.

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Nome e cognome: Ilaria Scrofano

Professione: Consulente del Portare

Contatto telefonico: 3381051944
Fascioteca itinerante:
Via Monte Baldo 89
Desenzano del Garda
cuoreinfascia@gmail.com

Pagina Fb – Cuore in fascia

Organizzo incontri informativi, consulenze private e di gruppo nella zona basso Lago di Garda: Castelnuovo, Peschiera, Lazise, Castelnuovo, Salionze, Valeggio, Sirmione, Desenzano, Pozzolengo, Castiglione, Padenghe, Montichiari


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