Asilo nido in famiglia. Intervista a Micaela Galletto

Asilo nido in famiglia. Intervista a Micaela Galletto

Insieme a Micaela Galletto, titolare del Nido in famiglia “La casa di MaGia” oggi parliamo di asili nidi in famiglia, una tipologia di servizio alla prima infanzia che prevede l’accoglienza e la cura di un piccolo gruppo di bambini, generalmente 6, nella fascia 0-3 anni, in una casa. L’idea è di offrire ai bimbi così piccoli un ambiente famigliare in cui sentirsi protetti e in cui vivere le prime esperienze ed avventure.

1. Innanzi tutto ci racconti un po’ qual è il suo lavoro, di cosa si occupa e da quanto tempo?

Il mio lavoro consiste nel prendermi cura di un piccolo gruppo di bambini/e a casa mia.

Prendermi cura significa accogliere, dar da mangiare, leggere, cantare, cambiare, ma anche aiutare a sviluppare l’autonomia insegnando a infilarsi le scarpine o le giacche, a lavarsi le manine, a rispettare gli amici e l’ambiente.

Anche in periodo ante-covid le attività all’aperto erano parte fondamentale delle giornate: andare a raccogliere le foglie, portare le carote ai cavalli vicino a casa, imparare ad andare sul marciapiede prestando attenzione ai pericoli, o correre nel campo sono alcune attività che occupano le nostre mattine.

Tutto questo è iniziato nel 2005, quando il mio primo figlio aveva pochi mesi, e io ho iniziato a sentire la necessità di rientrare nel mondo del lavoro. L’opportunità è arrivata con un corso che formava “imprenditrici di servizi innovativi per l’infanzia”. Per me è stata la svolta!

Avevo una laurea in scienze politiche che avevo già capito non mi avrebbe portato ad un lavoro appagante e avevo un bimbo che volevo veder crescere insieme ad altri bimbi. Finito il corso i bambini iscritti, figli di amiche, erano già 3. Da lì il passaparola ha fatto il resto…

2. Cosa l’ha spinta a creare un nido famiglia? Quali sono le difficoltà che si riscontrano in un nido famiglia?

Conciliare il lavoro con le esigenze familiari è stato il motivo che mi ha spinto a frequentare il corso. Le soddisfazioni per le conquiste dei bambini, la gioia e l’allegria che portano in casa, i riscontri positivi ottenuti mi hanno fatto continuare anche adesso che i miei 3 figli sono diventati grandi.

Le difficoltà che si possono riscontrare in questo tipo di lavoro sono comuni a chi lavora da solo e che magari ha voglia di confrontarsi. Per questo è importante essere inseriti in una rete con altri educatori e avere una coordinatrice a cui fare riferimento in caso di difficoltà o di semplice “supporto”. Il confronto con le colleghe tramite un coordinamento mensile è basilare per avere nuovi stimoli, formazione in itinere e per trovare “solidarietà”.

3. Che differenze ci sono fra il nido classico e il nido in famiglia?

La particolarità del nido in famiglia è l’ambiente domestico in cui i bambini/e vengono accolti. Infatti l’educazione, la socializzazione e la cura del piccolo gruppo di bambini solitamente si svolge in una casa di civile abitazione dove il bambino riconosce i “suoi” spazi, gli ambienti che ci sono anche a casa sua.

Essere accolti all’arrivo e sedersi a fare colazione con la mia famiglia, aiutarmi a preparare il caffè, andare a svegliare la mia figlia più piccola, preparare la torta o le polpette previste dal menù, sono piccoli esempi che meglio descrivono il carattere famigliare che ci contraddistingue.

4. Da un punto di vista normativo è una realtà autorizzata? Si può chiedere il Bonus Asilo Nido se il bambino frequenta un nido famiglia?

Pur esistendo da più anni come realtà sul territorio, prima come servizio “mamma per mamme” della provincia di Verona, poi come progetto sperimentale della Regione Veneto, è solo dal 2018 che questa realtà è finalmente diventata servizio educativo a tutti gli effetti con la D.G.R. 153.

Rientra quindi nell’elenco dei servizi autorizzati a ricevere il Bonus.

5. A livello informativo, qual è il numero massimo di bambini/e accolti e di che età? Quali caratteristiche deve avere l’educatrice (caratteriali e lavorative) per poter pensare di aprire un servizio del genere?

Il nido in famiglia può accogliere un gruppo di massimo 6 bambini in compresenza a partire dai 3 mesi fino all’età di 3 anni.

Per aprire un nif adesso bisogna essere in possesso di una laurea in scienza dell’educazione o in scienza della formazione o di un titolo per operare nei servizi alla prima infanzia come previsto dalla dr 84 del 16 gennaio 2007.

Si deve inoltre frequentare e superare un corso di formazione specifica autorizzato dalla Regione del Veneto per operare nei servizi di nido in famiglia.

Naturalmente star bene con i bambini e avere un supporto famigliare che “abbracci” il servizio sono caratteristiche basilari per intraprendere questa attività.

6. Come fare per aprire un servizio come il suo? Quali sono gli step da seguire?

Con i requisiti formativi richiesti ci si iscrive al corso Regionale. Una volta concluso il percorso formativo previsto, si deve individuare un coordinatore tra quelli presenti nell’Elenco regionale che controllerà la conformità dei requisiti della casa e con il quale si stipulerà una convenzione come previsto dal dgr. Fatto questo si deve presentare al Comune la dichiarazione di avvio attività, accompagnata dal certificato di agibilità.

7. Domesticità, piccolo gruppo, affidamento nominale e flessibilità sono alcune caratteristiche peculiari di questo servizio, in che modo potete aiutare a livello di flessibilità rispetto ad un asilo nido classico?

Per noi la flessibilità è da intendersi come attenzione verso le singole esigenze della famiglia, ma sempre nel rispetto del bambino. E’ quindi possibile ad esempio per chi lavora a turni portare il bambino al nido solo nei giorni in cui necessita del servizio, ma richiediamo comunque una continuità educativa per non andare a compromettere l’ambientamento fatto.

8. Ci sono stati cambiamenti rilevanti in quest’ultimo anno e mezzo a causa della pandemia oppure la vostra realtà è stata poco intaccata dal Covid-19?

Come tutti i servizi educativi all’infanzia anche i nidi in famiglia hanno chiuso quando previsto dal Ministero.

Alla riapertura abbiamo seguito le ordinanze regionali con le linee di indirizzo per la gestione covid che includono la rilevazione della temperatura, la pulizia frequente delle mani, la disinfezione dei giochi o alcuni accorgimenti pratici per evitare che ad esempio li oggetti personali possano essere accessibili agli altri.

Le attività all’aperto così come il piccolo gruppo di bambini erano già parte peculiare del nostro servizio.

Forse anche per queste caratteristiche nell’ultimo periodo abbiamo notato che è aumentato l’interesse delle famiglie verso questa realtà.

Per ulteriori informazioni sugli asili famiglia
www.venetoperlafamiglia.it

CONTATTI

Micaela Galletto
cell. +39 340 7646460
gallettorosa@alice.it
“La casa di MaGia”
Via Siedlce, 11/A
Balconi di Pescantina

 


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