L’uso del ciuccio

Come la maggior parte delle argomentazioni che girano attorno a gravidanza e maternità, anche l’uso del ciuccio non sfugge dalla controversia tra chi dice si e chi dice no. I sostenitori dell’allattamento materno esclusivo mettono una croce nera sull’uso del ciuccio, sostenendo che sia fuorviante per il neonato e di conseguenza interferirebbe con il corretto avvio dell’allattamento. Una piccola apertura al ciuccio, gli esperti di allattamento, la mostrano ad allattamento avviato perciò eventualmente dopo i primi tre mesi di vita del pupo. Io non sono nessuno per sostenere il contrario, e prendo atto che questo sia effettivamente possibile, ma la mia esperienza smentisce quanto questi esperti sostengono con tanto fervore e certezza.

Mia figlia è sempre stata, dal giorno che è nata, una gran piagnucolona! Oggi che ha un anno purtroppo non posso affermare che sia cambiata, di fatto all’inizio, dovendo per forza cercare una motivazione ai tanti e continui pianti, la soluzione a tutti i mali era dare la colpa alle coliche. Se piange sempre i primi tre mesi sono le coliche, poi si inizia a dare la colpa a qualcos’altro perché la scusa poi non regge più… di fatto io ho capito che le vere coliche sono un’altra cosa. Comunque, tornando a noi, la piccola urlatrice una sera non sapevo davvero più come calmarla e mi è venuto in mente che durante il corso pre parto che avevo seguito presso l’ospedale dove ho partorito mi avevano dato alcuni gadget e campioni vari, tra i quali un ciuccio. Perché non provarlo? Mia figlia aveva all’incirca un mese, eravamo ancora nel pieno del consolidamento dell’allattamento, anche perché lei faceva molta fatica ad attaccarsi e stavamo ancora utilizzando i paracapezzoli per agevolarla, e io, noncurante di tutti i consigli ricevuti, vedo in questo piccolo ciuccio una possibilità di salvezza… e così è stato!! Lei si è calmata subito e nel giro di pochi minuti l’ho messa tranquillamente a nanne. Da allora lei usa il ciuccio per dormire, che sia il pomeriggio per il riposo o la sera per la nanna e saltuariamente quando usciamo se dovesse essere un po’ irrequieta.

L’introduzione del ciuccio non ha minimamente influito sull’allattamento, che è proseguito senza intoppi fino a riuscire, verso i tre mesi, a togliere i paracapezzoli e ho continuato tranquillamente ad allattare fino a quando ha iniziato naturalmente ad andarmi via il latte (a 5 mesi).

Io credo che il ciuccio non sia così deleterio come lo spacciano certe esperte di allattamento, ma che semplicemente vada utilizzato con criterio. Se si tenta di sostituire il seno con il ciuccio allora si che può essere uno strumento negativo per il corretto avvio dell’allattamento, ma se dopo aver nutrito il nostro bimbo lo lasciamo coccolarsi con un ciuccio io non ci vedo nulla di male.

Non tutti i bambini accettano il ciuccio e non tutte le mamme devono per forza tentare di offrirlo al bambino. Magari molti bimbi sono tranquilli anche senza e quindi non serve nemmeno provare. Se però provate e il bimbo lo rifiuta sempre fate attenzione alla forma della tettarella: nella mia esperienza con mia figlia, il primo ciuccio che le ho dato era tondo, a “ciliegia”, ma da quando le ho comprato quelli con la tettarella ovale schiacciata non ha più voluto quello tondo. Idem per quelli schiacciati ma con la tettarella piegata in su, non c’è stato verso di farglielo prendere. Lei vuole esclusivamente quelli schiacciati dritti. Perciò, se pensate che il vostro bambino si rilasserebbe con il ciuccio ma avete l’impressione che non voglia saperne, il mio consiglio è non demordere e provare forme diverse!