L’importanza dell’allattamento parte I – 8 domande per crescere insieme

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Oggi intervistiamo Elena Turri Ostetrica.

L’intervista.

1. Appena nato, alle prime poppate, il piccolo prende dal seno il colostro. Cos’è esattamente? Che caratteristiche ha?

I primi giorni dopo la nascita del loro bambino molte mamme sono preoccupate perché dal seno escono solo poche gocce di latte giallognolo: il cosiddetto colostro, vero e proprio “oro liquido”. Ha una composizione speciale, adatta ai delicati primi giorni di vita e alle particolari esigenze immunologiche. È un concentrato di anticorpi che combattono le infezioni, globuli bianchi che proteggono il bambino. Contiene molta vitamina A, utile per le infezioni agli occhi e altre malattie. Contiene fattori di crescita che aiutano l’intestino a maturare prevenendo le allergie. Inoltre ha un effetto lassativo, quindi aiuta ad espellere il meconio (la prima cacca di colore verdastro) prevenendo l’insorgenza dell’ittero.

2. Dopo quanti giorni dalla nascita arriva il vero e proprio latte? Che caratteristiche nutrizionali ha a differenza del colostro?

Il colostro aumenta progressivamente di quantità fino a diventare vero e proprio latte. Generalmente i tempi per l’arrivo della montata lattea sono da 2 a 6 giorni, ma può arrivare anche successivamente se il seno non viene stimolato continuamente (per esempio se la mamma è lontana dal bambino) o in caso di taglio cesareo. Il latte cosiddetto  maturo mantiene le caratteristiche nutrizionali del colostro ma diventa un vero e proprio pasto: ricco di grassi, carboidrati e sali minerali soddisfa il neonato sia dal punto di vista dell’idratazione che delle calorie, contenendo tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno.

3. C’è chi fra una poppata e l’altra calcola esattamente tre ore, chi se il bimbo dorme lo sveglia, chi invece lo lascia svegliarsi autonomamente, chi allatta “a richiesta” del bambino. Qual è il comportamento più corretto e consigliato?

Mi sento di dire che non esiste un comportamento corretto o scorretto in assoluto: ci sono bimbi che richiedono il seno ad orari fissi come degli orologi, altri che variano completamente durante la giornata. Quello che noi consigliamo è l’allattamento a richiesta sia in termini di tempo tra una poppata e l’altra che nella durata della stessa. Come gli adulti non fanno pasti esattamente uguali in quantità e tempo così neanche i neonati sono soddisfatti ogni volta alla stessa maniera. Risulta quindi un inutile stress e dispendio di energie pretendere che il proprio bambino mangi ad un intervallo di tempo prestabilito. Lasciandosi del tempo per la reciproca conoscenza inevitabilmente si creerà un equilibrio specifico per quella mamma e il suo bambino.

4. Quante poppate dovrebbe fare un neonato di pochi mesi e quante invece con il passare dei mesi e la crescita? Ci sono regole precise da seguire?

Nei primi tempi dopo la nascita spesso le poppate sono molto frequenti intervallate da pause: è necessario attivare il seno e il neonato si prodiga attraverso la suzione a far produrre tutto il latte necessario. Approssimativamente le poppate vengono contate come 8-12 nelle 24 ore, ma possono essere di più o di meno senza che ci sia nulla che non va! Anche con la crescita rimane una grande variabilità: ricordiamo che il seno non è solo nutrimento ma anche coccola, affetto, sicurezza, comunicazione, rapporto.

5. Fino a quanti mesi è consigliato l’allattamento esclusivo? E fino a quanti mesi è consigliato continuare ad allattare se possibile?

L’organizzazione mondiale della sanità consiglia l’allattamento esclusivo (quindi nessun altra introduzione di cibo) fino ai 6 mesi. Successivamente, attraverso un passaggio graduale senza obblighi o doveri, inizia l’alimentazione complementare che porterà alla scoperta dei “cibi del grandi”. L’allattamento può benissimo continuare senza interferire con la normale crescita o alimentazione. Il latte materno infatti cambia costantemente la sua composizione adattandosi perfettamente alle esigenze di un bimbo più grande. Quindi in sostanza: l’allattamento può proseguire fino a che mamma e bambino, che siano 6 mesi o 3 anni.

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6. Che vantaggi da all’organismo e alla salute del bambino l’allattamento materno? E alla mamma?

Secondo le ricerche l’allattamento al seno protegge da molte malattie: diarrea e infezioni gastrointestinali, malattie delle vie respiratorie e dell’apparato uditivo, infezioni delle vie urinarie e malattie cardiovascolari. Inoltre un bambino allattato al seno ha meno probabilità di sviluppare allergie da grande o di essere obeso e lo sviluppo cognitivo e orofacciale viene continuamente stimolato. Ma anche per la mamma ci sono dei vantaggi! Nell’immediato post parto stimola l’utero a contrarsi quindi riduce il rischio di emorragia, a lungo termine contribuisce a ridurre il rischio di cancro di seno e ovaio e diminuisce il rischio di osteoporosi in menopause. Aiuta a perdere il peso in eccesso, e non dimentichiamo che è sempre disponibile e a costo zero!

7. Quanto è importante farsi aiutare o seguire da un professionista dell’allattamento, soprattutto se si è al primo figlio? Che aiuti può fornire?

Farsi seguire da professionisti immediatamente dopo la nascita e cercare dei gruppi di sostegno dopo il parto può essere veramente molto utile per una neomamma, come importantissima è la preparazione prima della nascita attraverso corsi preparto validi! È utile avere la cosiddetta “ostetrica per amica”, che va anche a domicilio, se c’è la necessità per piccoli problemi tecnici o se si sente di aver bisogno di un sostegno per qualsiasi motivo. Il parere di un esperto che valuta la situazione nella globalità, dedicando tutto il tempo necessario al caso, può fornire il sostegno necessario per proseguire l’allattamento anche nei momenti di maggior dubbio.

8. Che attenzione deve avere la mamma durante l’allattamento in termini di alimentazione, stile di vita, assunzione di medicinali?

Mentre una volta venivano imposti molti divieti alle donne dopo il parto, oggi sappiamo che non esistono alimenti particolarmente controindicati in allattamento. Come in ogni fase della vita, la dieta dovrebbe essere più sana e varia possibile, abituando il bimbo ai sapori dell’alimentazione della famiglia (attraverso il latte il bambino può sentire il sapore di tutto ciò che mangia la mamma). Come per la gravidanza sono invece sconsigliati alcolici e fumo. Per quanto riguarda l’assunzione di medicinali bisogna considerare caso per caso: ci sono farmaci senza nessuna controindicazione all’allattamento e altri completamente da evitare. È sempre bene far presente durante una visita medica o dentistica dell’allattamento in corso, mentre per qualsiasi dubbio su farmaci e sostanze consentite è attivo un servizio gratuito presso il centro antiveleni di Bergamo (800 883300).


Parlare di allattamento è un tema molto complesso, le domande sono molte e tutte di estrema importanza per noi mamma. Per questo motivo abbiamo deciso di fare due interviste su questo tema, grazie alla collaborazione di Elena Turri. Seguiteci nella Parte II.