L’emozione dei primi passi

In questo ultimo fine settimana a casa mia l’emozione era palpabile: la nostra bambina si è lasciata andare e ha iniziato a fare i suoi primi passi da sola! Abbiamo aspettato con trepidazione questo momento, soprattutto perché si è alzata in piedi molto presto, verso gli 8 mesi, molto prima di imparare a gattonare, e questo ci aveva fatto pensare che forse avrebbe imparato presto a camminare.

Poi ci siamo avvicinati all’anno di età ma i suoi passetti li faceva ben salda alle nostre mani o appoggiata a qualcosa che fosse alla sua altezza. Arrivano poi i 13 mesi e ancora niente… poi i 14 mesi e ancora niente… non che io o mio marito avessimo fretta di vederla camminare; non l’abbiamo mai stimolata troppo nell’imparare cose nuove, privilegiando la scoperta degli oggetti, dell’ambiente circostante e delle sue potenzialità e capacità in autonomia, senza il nostro intervento.

Poi ad un tratto, a 14 mesi e 11 giorni ecco i fatidici primi passi da sola! Non nego che mi è uscita la lacrimuccia… ma che posso farci, ogni piccola grande conquista della mia piccolina per me è un traguardo speciale e carico di emozioni fortissime. La guardi, con quel sorriso di chi ha fatto una cosa super grandissima stampato su quel musetto di bambina, e ti accorgi come le sue conquiste sono le tue conquiste, il suo sorriso e la sua felicità sono il tuo sorriso e la tua felicità; hai conquistato il mondo assieme a lei. E non puoi essere più felice di così.

Il lunedì mattina, con tutto l’orgoglio di mamma, entro al nido, porto mia figlia nella stanza di accoglienza dove, tra le altre, c’è la sua maestra preferita, la metto in piedi e le dico “dai amore, vai da Karin” e lei parte con queste gambette instabili e le braccine per aria come a cercare l’equilibrio e si lancia tra le braccia della sua maestra, emozionata pure lei nel vedere che finalmente ha imparato a camminare! Tra loro che si coccolano e si abbracciano esco per andare a lavorare, aspettando l’ora di tornare a riprendermela per andare a casa assieme.

Ed ecco, a gonfiarmi ulteriormente il cuore, il pomeriggio sono nella sala di ingresso del nido che aspetto la mia piccolina, e sento da dietro la porta la maestra che borbotta qualcosa e quando si apre la porta la vedo per manina che cammina verso di me e per gli ultimi passi lascia la mano e si butta tra le mie braccia! E come si fa a trattenere l’emozione? Impossibile!! La maestra felice mi dice che le aveva detto “Maia facciamo una sorpresa alla mamma” e lei, anche se troppo piccola per capire, era felice come non mai per essermi venuta incontro autonomamente!

Che posso dire… ad un tratto ti accorgi che quella meravigliosa creatura che ti sembra di aver partorito pochi mesi prima, ha già più di un anno, sta diventando grande, cammina, interagisce in modo nuovo e più attivo… sta crescendo, alla velocità della luce. E non capisci se vorresti fermare il tempo per godertela ancora per tanto così com’è, o non vedi l’ora di raggiungere le prossime conquiste, per vedere come sarà. Attraverso gli occhi di un bambino capisci che la vita è la cosa più bella, preziosa e incredibile che esista.