La recensione di “Voglio essere il numero 2”

Edizioni Erikson, 2016
La struttura:
è composto dal libro e da un CD.
Indice del Libro:

– La favola Voglio essere il numero 2
– Le canzoni
– Commento alla storia

Nel CD invece vi è:
– La canzone Parlami del cuore
– La lettura della favola
– Le canzoni Io sono io e Voglio essere il numero 2
– Le basi musicali delle 2 canzoni
– Alberto Pellai commenta per i genitori il testo della storia appena ascoltata e offre spunti di riflessione e rielaborazione

L'autore

Alberto Pellai

Medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, si occupa di prevenzione in età evolutiva. Conduce corsi di formazione per genitori e docenti, e nel 2004 ha ricevuto dal Ministero della Salute la medaglia d’argento al merito della sanità pubblica. È autore di molti volumi, tra cui alcune favole per bambini.

La nostra opinione

E’ un libro che aiuta ad affrontare non solo il tema della Gelosia tra fratelli ma anche a superare l’ossessione del dover essere per forza il numero uno.

L’ambivalenza nei sentimenti che i fratelli provano tra loro è spesso il risultato degli atteggiamenti dei genitori. E’ normale avere atteggiamenti educativi diversi tra primo genito e secondo genito ma questo può contribuire a esasperare dei sentimenti di inadeguatezza e di gelosia. Importante è che i genitori si rendano consapevoli di questo e non alimentino giochi in cui i bambini e ragazzi siano forzati sempre a cercare la vittoria o ad essere il numero 1.

Il bello delle attività (giochi, sport…) è l’esperienza emotiva che ne fanno, non per forza i risultati.

La relazione tra fratelli è quella più lunga che si ha nella vita e aiutarli a collaborare e superare la tensione del confronto è una palestra anche per le relazioni future.

Una frase scelta per voi

“Ho nove anni. Non posso essere te così come tu non puoi essere me. Perchè ognuno di noi è fatto a modo suo. Io ad esempio amo fare le torte alla crema con nonna Isotta… E’ molto più divertente che studiare matematica e inglese. Dove prendo tanti bei voti. Ma non prendo mai dieci. E mamma è felice solo quando io prendo dieci.”

 


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