Il massaggio del neonato – 8 domande per crescere insieme

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Oggi intervistiamo Sara Donati

L’intervista.

1. Come si diventa massaggiatore A.I.M.I.?

Nel 2011 ho frequentato un corso di 4 giorni organizzato dall’Associazione Italiana Massaggio Infantile (A.I.M.I.) e dopo alcune esperienze di tirocinio ho presentato una tesina e mi sono diplomata.

2. che età bisognerebbe iniziare un corso di massaggio neonatale? Quando è troppo presto e quando è troppo tardi e perché?

La sequenza di massaggi che viene insegnata ai corsi si adatta bene ai bimbi da 1 mese per la vista a 6 mesi. A mano a mano che il bambino cresce è più difficile che stia fermo durante il massaggio e magari è meno disponibile. Questo non significa che il massaggio non sia utile ai bambini più grandi, anzi, bisogna solo essere più attenti ai bisogni del bambino che cresce e saper andare oltre la sequenza che è pensata per i bambini fino a 1 anno. A mano a mano che il bambino cresce ci possono sempre essere momenti in cui c’è bisogno di rafforzare il legame tra mamma e bambino e il massaggio è un ottimo strumento da tenere a portata di mano!

3. Come bisogna organizzarsi per fare il massaggio?

Durante i corsi il setting è già predisposto dall’insegnate; temperatura sui 23°C, nidi contenitivi dove adagiare il bimbo, olio, musica rilassante, cuscini per la posizione comoda delle mamme. A casa occorre trovare delle condizioni che più si avvicinano a quelle viste al corso. In più a casa si può scegliere l’orario più giusto per la mamma e per il bimbo.

4. Quali sono i benefici che genitore e figlio traggono dal massaggio?

La fondatrice del massaggio A.I.M.I., Vimala McClure (vedi testo “Massaggio del bambino, messaggio d’amore” ed. Bonomo) definisce 4 benefici fondamentali.

-INTERAZIONE: favorire il bonding (attaccamento tra madre e bimbo), comunicazione verbale e non verbale, attivazione di tutti i sensi, trasmettere rispetto, pazienza, amore.

-STIMOLAZIONE: di tutti gli apparati (circolatorio, digerente, respiratorio), del sistema nervoso, ormonale, immunitario, linfatico, del linguaggio, tono muscolare, escrezione, integrazione sensoriale, aumento delle connessioni neuronali, integrazione corpo/mente.

-SOLLIEVO: in caso di gas intestinale/coliche/stipsi, dolori della crescita, della dentizione, tensione fisica o psicologica, ipersensibilità al tatto.

-RILASSAMENTO: riduzione dei livelli di stress (-cortisolo, +ossitocina, +serotonina), miglioramento del sonno, tranquillità, maggiore capacità di consolarsi.

Oltre a questi benefici che riguardano in particolare il bambino ce ne sono altri per la mamma (maggiore comprensione dei bisogni del bambino, più ascolto, più competenza, più ormoni del rilassamento che aiutano la stimolazione della lattazione), meno incidenza della depressione post-parto, incontro con altre mamme (sostegno sociale) e per tutta la famiglia, per esempio riduzione della gelosia se ci sono fratellini, maggiore coinvolgimento del papà nella relazione madre/bimbo.

5. Durante il massaggio si viene a contatto con i cinque sensi: sono solo un momento di relax o aiutano anche il neonato a prendere consapevolezza di sé stesso e dell’ambiente che lo circonda?

Vedi risposta precedente.

6. Al di fuori dell’incontro settimanale del corso, quando è meglio fare il massaggio al nostro bimbo a casa?

Scegliamo sempre un momento tranquillo della giornata, senza fretta, senza rumori, che sia un vero piacere per la mamma e il bambino. È fondamentale che la mamma faccia attenzione ai segnali di disponibilità del bambino che deve essere sveglio, tranquillo (non avere fame/sonno), sguardo e occhi verso la mamma. Se il bambino piange non ha senso iniziare il massaggio, se il corpo è chiuso/contratto, inarcato, occhi chiusi e dimostra fastidio non si deve insistere. Non pretendiamo troppo, ci vuole pazienza e cercare di metterci in sintonia con il bambino.

7. Le mani di mamma e papà sono diverse: che differenze percepisce il neonato? In base a questo, riprendendo la precedente domanda, è consigliabile che mamma e papà facciano il massaggio in momenti diversi della giornata?

Se i papà non possono essere presenti al corso, le mamme possono insegnare loro il massaggio in modo che anche loro possano entrare in relazione col bambino attraverso il tocco. Il bambino imparerà a riconoscere il papà dalla voce e dalla diversa pressione delle mani. Il legame di fiducia che si crea rafforza sia i genitori che la coppia.

8. Man mano che il bimbo cresce, come si può proseguire con il massaggio?

Come dicevo prima non possiamo pretendere che il bambino crescendo sia sempre disponibile a farsi massaggiare. Ci saranno fasi in cui preferirà stare seduto, gattonare, curiosare intorno l’ambiente che lo circonda. Questo non deve farci pensare che il massaggio non serva più. Nei casi della nascita del fratellino, la fase dei capricci, l’inserimento a scuola, il massaggio aiuta la comunicazione e la soluzione dei conflitti. Quando il bambino è stanco, prima di dormire, una carezza dolce sulle gambe e sui piedini, dove più piace a lui, sarà un modo per mantenere quel bellissimo legame d’amore che durerà per sempre.

 

Presentazione della professionista.

Nome e cognome: Sara Donati

Professione: Educatrice da 10 anni in Spazio Famiglia 0-3 anni

Laurea e/o altri attestati di interesse: Laurea conseguita nel 1993 e nel 2011 diploma Insegnante A.I.M.I.

Esperienze professionali di interesse: Partecipo alle formazioni/aggiornamenti sui temi dell’educazione dei bambini (es. psicomotricità, disturbi del linguaggio, lettura, musica, neuroscienze) e del massaggio (20 ore ogni 2 anni, condizione obbligatoria per tenere i corsi alle mamme ed essere un insegnante attivo). La formazione continua è un aspetto fondamentale per svolgere bene questo lavoro ed essere sempre aggiornati sulle nuove scoperte sull’evoluzione dei bambini.