I giochi di una volta

I giochi di una volta sono i giochi che facevamo noi da bambini più o meno tra gli anni ’70 e ’80.

Quando eravamo piccoli giocavamo con oggetti e idee semplici ma ricche di tanta fantasia.

 

Quali erano i "nostri" giochi...

Abbiamo pensato a quando eravamo bambini e ci sono venuti in mente subito questi giochi che ci sono rimasti nel cuore.

Gli aquiloni, spesso persino costruiti da soli, che salivano in cielo, erano uno dei momenti più piacevoli quando eravamo all’aperto.

Il  gioco dell’elastico,che era difficilissimo  ricordarsi tutte le varie combinazioni, cambiandone, di volta in volta, la forma. Ma quello o quella più brava godeva di una grandissima popolarità.

 Il cerchio, ora chiamato hula hoop, per chi sapeva muovere il bacino e resistere per lunghi minuti senza farlo cadere a terra.

Le biglie, erano biglie da collezione, meravigliose piccole creazioni per le quali si costruivano percorsi ricchi di effetti sorprendenti e trabocchetti.

Salta la corda, ci si poteva giocare per ore ed ore in qualunque posto, provando nuovi salti e incroci per i bambini più atletici.

Il gioco della bottiglia riservato ai bambini più grandicelli, in cui si iniziavano a dare i primi baci innocenti.

L’irrisolvibile cubo di Rubik tutto colorato e dedicato ai veri geni del gruppo.

Shangai, un gioco per stare un pochino tranquilli e fermio in una stanza, dove dovevi misurare la tua abilità e mano ferma per essere il vincitore

Avevamo bisogno solo di qualche amico...

 Il gioco del nascondino era un gioco che si poteva fare ovunque sia in casa sia all’aperto. Un bambino doveva contare  appoggiato a qualcosa per non vedere, che si chiamava “tana”,fino al numero che si decideva insieme(ad esempio 20). Mentre il bambino contava, tutti gli altri correvano a nascondersi nei posti più strani possibile. Quando il bambino finiva di contare, andava a cercare gli altri e appena ne vedeva uno doveva correre alla tana e gridare il nome del bambino che aveva visto. Se un bambino riusciva ad arrivare alla tana prima di quello che aveva fatto la conta e gridava  “tana libera tutti” era un eroe! 

Il lupo mangia frutta. Si sceglieva, con la conta, un lupo che doveva cercare di mangiare tutti i bambini presenti. Ma per sapere chi doveva rincorre, ogni giocatore-non lupo sceglieva nella sua testa un frutto, per esempio “mela”. Il lupo cercava di indovinare quale frutta avessero scelto i suoi compagni. Appena il lupo pronunciava “pera”, per esempio, chi l’aveva pensata doveva correre via e rifugiarsi nella tana del lupo, l’unico luogo dove non poteva essere mangiato. E’ chiaro che il lupo non rimaneva molto lontano dalla sua tana…

Strega comanda colore.  Con la conta si sceglieva la strega che doveva dire il colore che doveva essere toccato per salvarsi. La strega, infatti, doveva pronunciare la frase: «Strega comanda colore  (per esempio verde)». Tutti i giocatori dovevano guardarsi intorno e cercare un oggetto di colore verde da toccare.  La strega doveva rincorrere e raggiungere il giocatore prima che si fosse messo in salvo (toccando il colore). Il giocatore toccato diventava a sua volta “strega”.

Palla prigioniera  era composta da due squadre che giocavano in uno spazio non troppo grande che veniva ben delimitato, specie la zona “prigionieri”. Lo scopo era di fare dei prigionieri colpendo con la palla gli avversari: un avversario toccato con la palla diventava un prigioniero. Chi veniva colpito finiva dietro alla spalle della squadra avversaria. Poteva però essere liberato se la sua squadra gli lanciava la palla e lui riusciva a prenderla. Dovevano quindi essere bravi i giocatori ad intercettare la palla che veniva lanciata in alto tra la squadra del nemico e i giocatori prigionieri nella parte opposta.

Siamo certi che ci sono tantissimi altri giochi “ di una volta” che vi sono rimasti nel cuore. Raccontateci i vostri, così potremmo insegnarli anche ai nostri bambini.


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