Castello di Padernello

Avevamo già parlato del Castello di Padernello, in provincia di Brescia, che organizza laboratori didattici, percorsi tematici ed eventi family friendly. Quest’anno abbiamo deciso di aggiornare il nostro vecchio articolo, con una presentazione gentilmente realizzata da Silvia Moretti di Fondazione Castello di Padernello. Buona lettura!


Benvenuti al Castello di Padernello

Nella bassa bresciana, nel paese che oggi si chiama Borgo San Giacomo, si trova il Castello di Padernello, che prende il nome della frazione dove il Castello è stato costruito; l’antico nome di Borgo San Giacomo era Gabiano.

La presenza del Castello di Padernello, seppur in forme diverse dall’attuale, è nota già nella prima metà del Quattrocento; un tempo dominava il piccolo borgo rurale, in passato ricco di vigne, boschi e rogge.

Il maniero della nobile casata dei Martinengo, ramo dei conti di Padernello detti anche della Fabbrica, uomini d’arme, si sviluppò nei secoli per trasformarsi, nel corso del Settecento, in villa signorile, assumendo la forma che oggi ammiriamo.

Nell’Ottocento il Castello passò alla nobile famiglia Salvadego, di origine veneta; nel 1912 venne definito di alto pregio architettonico e di interesse nazionale da parte del Ministero della Pubblica Istruzione; in seguito, non essendo più abitato, il Castello venne ricoperto di rovi e nel 2002 una nevicata distrusse buona parte dell’antica cucina e del salone da ballo settecentesco.

castello di padernello

Il Castello venne acquistato nel 2005 dal Comune di Borgo San Giacomo e da un gruppo di privati; entrambe le proprietà hanno concesso in comodato d’uso gratuito trentennale l’immobile alla Fondazione Castello di Padernello, costituitasi il 15 dicembre 2005, formata da un gruppo di volontari.

La Fondazione ha il compito di restaurare, gestire e valorizzare il Castello, il quale nel tempo è divenuto luogo di iniziative culturali, teatrali, musicali ed enogastronomiche, oltre ad ospitare archivi, biblioteche e librerie; la Fondazione offre inoltre alle scuole la possibilità di partecipare a laboratori didattici, percorsi tematici e percorsi di visita (link); il tutto con l’intento di tenere vivo l’interesse per questa preziosa eredità storica e culturale del nostro Paese.

Per entrare nel dettaglio di ciò che è possibile fare con i nostri bambini, vi segnaliamo che la Fondazione Castello di Padernello (link al sito Internet) organizza ogni prima domenica del mese, da febbraio a giugno e da settembre a ottobre 2019, dei laboratori didattici e dei percorsi tematici; vi invito a cliccare il link per visualizzare il pdf nel quale troverete tutte le informazioni necessarie (il link verrà aggiornato con i successivi eventi).

Si tratta di laboratori dove la storia incontra i bambini rendendoli partecipi di un mondo cronologicamente lontano, ma che possono rivivere nel presente; di volta in volta, verrà promossa una costruttiva stimolazione sensoriale ed emotiva dei partecipanti, realizzando così il concetto di educazione con l’Arte. Molto interessante è anche la leggenda della Dama Bianca: la piccola Biancamaria, figlia del conte Gaspare Martinengo, cagionevole di salute e di spirito, muore il 20 luglio 1480 cadendo dai merli del maniero convinta di potersi librare in aria per seguire “le magie luminose”, le lucciole. Narra la leggenda, nata intorno a questi fatti misteriosi, che Biancamaria ritorna ogni dieci anni, la notte della sua morte, sullo scalone d’onore del Castello: vestita di bianco, reca in mano un libro dorato, aperto, contenente il segreto del suo fascino … un segreto che la fa vagare di continuo.



Vi invito a non perdere l’occasione di visitare una testimonianza storica così importante e così ben tenuta, circondata da un fossato e da un ponte levatoio oggi ancora funzionante, informandovi che nel 2016 gli è stata conferita la targa di segnalazione dell’Istituto Italiano dei Castelli per l’ottimo restauro e l’ottima manutenzione.

In aggiunta, attraversando il borgo feudale, si ha la possibilità di scoprire l’ultimo lacerto di bosco di pianura, unitamente al Ponte San Vigilio, ultima opera scultorea vegetale di Giuliano Mauri, artista lodigiano di “arte in natura”.

Non vi è venuta voglia di andare a visitarlo con i vostri bambini?